Il Museo del Prosciugamento attraverso “Il Filo dell’Acqua” è dedicato alla narrazione più che all’esposizione, all’immagine più che ai “pezzi” e però la storia raccontata dai flash si snoda nei percorsi più disparati, dalle citazioni degli storici greci e latini, alle immagini di ciò che era il Fucino, alle suppliche degli abitanti disperati per le sciagure che il lago causava, ai grandi progetti (a volte fantasiosi) degli ingegneri del tempo, ai riconoscimenti per la magnifica opera portata a termine, alla situazione ambientale ed economica completamente modificata. Il prosciugamento ha comportato una radicale trasformazione ambientale, suscitando l’interesse di ingegneri, tecnici, studiosi e scrittori di tutto il mondo.
La testimonianza di Alexandre Dumas, che nel 1863 scrisse “La Marsica e Il Fucino” ben riassume lo stupore di quanti vennero in contatto con questa impresa: “Il principe Alessandro Torlonia terminò un’opera ideata da Cesare, creduta irrealizzabile da Augusto, tentata da Claudio, ripresa inutilmente da Adriano e da Traiano e che nel corso di diciassette secoli aveva reso vani gli sforzi di Federico di Svevia, di Alfonso I d’Aragona, del contestabile Colonna e di Ferdinando IV.
Vedete bene che valeva la pena deviare di poche miglia il cammino per ammirare un’opera che l’antichità, se avesse saputo compierla, avrebbe chiamato l’ottava meraviglia del mondo.”